rotate-mobile
Domenica, 3 Dicembre 2023
La cerimonia / Centro Storico / Piazza Trento - Trieste

Celebrazioni del 4 novembre, Lodi: "Data simbolo". Poi ringrazia i militari

Nicola Lodi è intervenuto nel Giorno dell'Unità nazionale e Giornata delle Forze armate

In occasione delle celebrazioni del 4 novembre (Giorno dell'Unità nazionale e Giornata delle Forze armate, con eventi anche a Comacchio e a Copparo), sabato mattina in piazza Trento e Trieste ha preso la parola il vicesindaco Nicola Lodi. Di seguito il discorso integrale pronunciato dall’amministratore.

“Il 4 novembre: una data che è anche un simbolo. Da qui nasce il ricordo di chi ha sacrificato il bene più prezioso, la propria vita, per un ideale di Patria. Il 4 novembre del 1918, infatti, entro in vigore l’Armistizio di Villa Giusti e da quel momento la data venne scelta come Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate.
Istituita all’indomani della fine della Prima Guerra Mondiale, la festa ricorda l’Anniversario della Vittoria e celebra la memoria e il sacrificio del numero ingente di soldati morti nel conflitto che ricongiunse Trento e Trieste al resto d’Italia. Oggi più che mai, in un’epoca in cui non riusciamo a tenere il conto delle guerre che coinvolgono troppi paesi e mietono un numero drammatico di vittime innocenti, il senso del dovere delle Forze Armate - Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri) e della Guardia di Finanza si alza forte come un grido unitario.
Quest’anno, purtroppo, un nuovo conflitto si è aggiunto al triste novero delle guerre che infiammano il mondo, sul fronte Mediorientale. Ogni giorno vengono sacrificate decine di migliaia di giovani vite, in gioco non ci sono solo gli interessi territoriali, ci sono equilibri globali e l’umanità nel terzo millennio continua a muovere sull’orlo dell’abisso di una nuova crisi mondiale.
In questo contesto l’attività di pace delle nostre Forze Armate assume ancora maggiore rilevanza. Ricordo infatti che oltre 12mila militari italiani sono impegnati in missioni internazionali d’intervento umanitario, mantenimento, costruzione, spiegamento di forze di pace e prevenzione dei conflitti. Oltre a quello israelo-palestinese i militari italiani hanno operato e operano in tanti altri teatri, spesso ad altissimo rischio: Libano, Iraq, Afghanistan, Kosovo, Libia, Somalia, Niger, Gibuti, Egitto, Mali, Tunisia, Qatar, Bahrein.
Oggi come ieri, quindi, dopo oltre cent’anni dalla traslazione del Milite Ignoto nel Sacello dell'Altare della Patria a Roma, la riconoscenza per le Forze Armate resta la stessa. Lo ricordiamo e lo ricorderemo sempre: nel grande conflitto, 5.389 soldati ferraresi persero la vita; 5.389 anime che parlarono, lottarono e si sacrificarono per degli ideali. 
È vivo il ricordo della Ferrara che contribuì al processo nazionale che condusse l’Italia vittoriosa fuori dalla guerra e fu centrale nell’ambito della sanità e della medicina militare: a Villa Seminario, oggi sede della “Città del ragazzo”, venne infatti fondato, dal neurologo Gaetano Boschi, il primo ospedale militare per malati di nevrosi di guerra sul territorio nazionale.
Nonostante le strazianti perdite che ogni giorno alimentano un dolore senza fine, l’umanità non ha ancora acquisito il valore della pace e delle buone relazioni diplomatiche. Affinché la prospettiva dell’autodistruzione non diventi realtà, queste riflessioni devono diventare patrimonio delle generazioni future. A loro ci affidiamo per un presente e un domani in cui uguaglianza, fratellanza e giustizia siano più forti di ogni tentativo di prevaricare l’uno sull’altro.
Quella di oggi è anche una nuova occasione per dare il nostro benvenuto in città a quindici soldati tornati in città per l’operazione Strade Sicure. A proposito di valore delle Forze Armate e di impegno quotidiano per la sicurezza e legalità il ritorno di questa operazione, e del loro presidio territoriale, non può che rappresentare per noi una buona notizia. Più occhi, più competenze sul territorio, meno crimini e più sicurezza per tutti. Grazie per quello che fate, grazie per continuare a credere nella pace e nella sicurezza in un mondo che si ostina a muovere in direzione opposta”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Celebrazioni del 4 novembre, Lodi: "Data simbolo". Poi ringrazia i militari

FerraraToday è in caricamento