rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Anno accademico / Studenti / Centro Storico / Corso Martiri della Libertà, 5

De Fazio e il grido di dolore degli studenti: "Sistema classista. Ho pensato che non meritavo di vivere"

Duro affondo della presidente del Consiglio: "Borsa di studio? Un ricatto. Così ci distruggono la vita sociale"

Dure, durissime, a tratti forse anche inattese. Le parole di Alessandra De Fazio, presidente del Consiglio degli studenti Unife, hanno stupito molti. E hanno costretto l’ex ministro Bianchi a modificare, in parte, il proprio discorso, rispondendo proprio alla referente del mondo giovanile.

“Sono un fallimento, non merito di vivere – ha principiato De Fazio, davanti al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella –. Sono parole uscite dalla mia bocca dopo il test di Medicina fallito per la seconda volta. Ho detto questo perché la competizione, nel mondo universitario, è illogica”. C’è il criterio del merito, che però la stessa rappresentante considera tutto tranne che equo.

La borsa di studio è un ricatto – ha aggiunto – e il sistema universitario è classista. Il problema vero è che il mondo dell’istruzione disconosce l’umanità. Veniamo catalogati solamente per i bilanci”. Di base, il ragionamento è semplice: per mantenersi serve un aiuto economico, per ottenerlo serve studiare tanto, forse troppo, sacrificando la propria vita sociale. In questo gli stessi ragazzi si sentono come un ‘mezzo’ per sostenere il mondo universitario. Ma non è tutto.

“Molti rinunciano a Unife – ha incalzato – per colpa del sistema delle case in affitto, per un sovraffollamento che permette ai privati di lucrare, con prezzi spropositati. Chiediamo che la Giunta di Ferrara ci calendarizzi come punto di attenzione. Chiediamo al Ministero che ci garantisca il diritto all’abitare. Se no rischiamo di sacrificare la nostra vita e la nostra socialità”. Il paragone è allo scambio medievale: un baratto, tra la salute mentale e la fine degli studi. “Serve una riforma del sistema – ha concluso – per garantirci il benessere psicologico. E non chiamateci ‘cittadini di domani’; questa è una scusa per procrastinare gli errori dei cittadini di ieri”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

De Fazio e il grido di dolore degli studenti: "Sistema classista. Ho pensato che non meritavo di vivere"

FerraraToday è in caricamento