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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Economia, boom di imprese femminili nel commercio e nel turismo. Bene anche le attività artistiche

I dati testimoniano che alla fine del 2022 le realtà imprenditoriali rosa sono 6.986 (+72 nel terziario)

Alla fine dello scorso anno, in provincia di Ferrara le imprese femminili sono 6.986. Un numero che rappresenta il 23,7% del totale, quota in aumento e più elevata sia della media regionale (21,4%) che di quella nazionale (22,8%). Si contano 71 unità in più rispetto al 2021, e si concentrano prevalentemente nei settori del commercio e del turismo, senza trascurare le attività professionali e artistiche. Vigarano Mainarda con il 25,7%, Fiscaglia con il 25,6% e Ferrara con il 25% sono i Comuni con il più alto tasso di imprese femminili. Il più basso si riscontra nel Comune di Jolanda di Savoia, con il 19,7%. Il quadro emerge dall'indagine condotta dall'Osservatorio dell'economia della Camera di commercio sui dati del Registro imprese.

Numerose le imprese femminili giovanili e straniere

L'andamento è determinato dalla movimentazione delle imprese femminili giovanili e straniere. A fine 2022, le imprese a cui è possibile attribuire i caratteri di under 35 femminili erano 690, pari al 9,9% delle imprese in rosa ferraresi. Una quota ancora ridotta, ma più elevata rispetto allo stesso indicatore riferito alle non femminili (7,1%). Sono concentrate in quattro divisioni di attività: pesca e acquacoltura (14,9%), commercio al dettaglio (15,1%), ristorazione (11,7%, in calo rispetto allo scorso anno) e servizi per la persona (14,1%). L'apparente lieve riduzione della consistenza, effetto delle cancellazioni d'ufficio, nasconde invece un saldo tra iscrizioni e chiusure di ben 81 attività in più. Alla stessa data, le imprese femminili straniere sono risultate 772, pari all'11,1% del totale delle imprese rosa ferraresi, con un'incidenza per le non femminili che si ferma al 10%. Sono diffuse, in particolare, nel commercio al dettaglio (25,1%, circa 1 su 4) e nella ristorazione (18,3%), negli altri servizi per la persona, come parrucchiere e centri estetici (11%), nell'attività manifatturiera delle confezioni (5,5%, in diminuzione rispetto allo scorso anno), nel commercio all’ingrosso (5,7%) e nei servizi per edifici e paesaggio e pulizie (5,6%). Le imprese femminili di donne nate all'estero sono risultate in aumento dall'inizio della rilevazione. La tendenza positiva si era arrestata nel 2020, ma ha poi ripreso forza nel 2021.

I settori in crescita delle nuove imprese femminili

Se al lordo delle operazioni di chiusura d'ufficio i cali delle consistenze si diffondono in tutti settori, fatta eccezione per le attività professionali, quelle artistiche e tra i servizi alla persona, al netto di questa pulizia la crescita non avrebbe coinvolto solo agricoltura, costruzioni e attività immobiliari, con ampie differenze di intensità tra le divisioni. In particolare, le imprese del terziario sono aumentate di 72 unità. Sono stati i servizi destinati al consumatore finale, diversi dal commercio, a crescere in maniera decisamente consistente (+28 unità), anche se in modo non uniforme. Alloggio e ristorazione, ad esempio, sono cresciuti dell'1% (+7 unità), sostenuti dalla ripresa del secondo ambito. La dinamica delle imprese è risultata positiva anche per le attività professionali, scientifiche e tecniche femminili (+14 unità, +8%) e per le attività artistiche (+13 unità, +13,1%). In controtendenza dal lato delle contrazioni, l'insieme di agricoltura, silvicoltura e pesca è risultato uno dei pochi macrosettori ad avere subito una diminuzione con la perdita di 13 imprese, pari a una riduzione dello 0,9%, da attribuire esclusivamente al comparto agricolo a fronte della continua crescita della pesca. Una diminuzione più contenuta ha caratterizzato il settore delle costruzioni, in controtendenza con le altre tipologie di imprese (-4 unità).

La forma giuridica

La crescita delle imprese femminili, 'calcolata' senza le chiusure d'ufficio, è diffusa in tutte le tipologie. Se in termini assoluti il saldo migliore rimane quello delle imprese individuali che hanno confermato la nuova tendenza positiva con una contenuta accelerazione (+31 unità pari al +0,6%), in termini relativi l'aumento è stato trainato anche dall'incremento delle società di capitale (+25 unità, pari a un +2,3%), tipologia di azienda, di norma, più strutturata e 'robusta' sotto il profilo organizzativo e gestionale, favorita anche dall'attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata semplificata. Tendenza positiva anche per le società di persone (+16 unità, +1,5%). Alla fine del 2022, le imprese femminili ferraresi risultano ancora costituite per la gran parte da imprese individuali (69%), quindi da società di capitale (15%), quota che tende ad aumentare, poi da società di persone, pari al 14,1% del totale, con un peso invece in diminuzione, e infine da cooperative e consorzi, che sono pari solo al 1,9% delle imprese in rosa.

La sopravvivenza a dieci anni

Nei primi 3 anni di vita, la perdita annuale delle imprese femminili nate nel 2012 risulta più elevata rispetto al dato dell'intera struttura produttiva locale. Negli anni successivi i tassi si riducono, avvicinandosi fino a risultare anche più bassi. Dopo 10 anni, il 41,6% delle imprese rosa risultano ancora attive nel 2022, con un'incidenza però inferiore oltre quattro punti rispetto al dato complessivo.

Gisella Ferri, presidente del Comitato provinciale per l'imprenditoria femminile della Camera di commercio, ha sottolineato che "tutti insieme abbiamo il dovere di individuare e di rimuovere impedimenti e pregiudizi se vogliamo crescere dal punto di vista economico, culturale, sociale e da quello, non meno importante, della qualità della vita. In particolare, sviluppando una rete di welfare efficiente e capillare e lavorando per rimuovere quegli ostacoli concreti che scoraggiano e tengono lontane le giovani donne dai percorsi di formazione. Perché formazione professionale, studio, specializzazione, aumento della cultura, rappresentano una leva fondamentale per trovare occupazione e per uscire da una condizione di marginalità e di subalternità".

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