Verso una riforma del Pronto soccorso, fra le priorità individuate c'è la necessità di diversificare i flussi di accesso
La riorganizzazione dell'emergenza-urgenza in Regione ha evidenziato la necessità di un coinvolgimento della medicina territoriale
Dalla creazione dei Centri di assistenza-urgenza all'introduzione del trattamento delle urgenze minori 'see and treat'. Le finalità sono diversificare i flussi di accesso al Pronto soccorso e fronteggiare la progressiva carenza di personale sanitario. Si è discusso della riorganizzazione dell'emergenza-urgenza in Regione, nel corso della Conferenza socio-sanitaria di martedì nella sala del Consiglio Comunale. A partecipare alla discussione l'assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini e i sindaci del territorio.
L'obiettivo che si tenterà di perseguire è la presa in carico del paziente che necessita di un intervento tempo-dipendente, nella migliore struttura nel minor tempo possibile. Una situazione resa difficoltosa dalla constatazione che circa il 70% degli accessi al Pronto soccorso è costituito da codici bianchi o verdi. L'implementazione delle cure primarie e la gestione territoriale delle basse criticità sarebbero pertanto funzionali a questo percorso.
Una riforma, pertanto, destinata a coinvolgere la medicina del territorio. E a proposito delle perplessità dei cittadini di Cento, preoccupati per il depotenziamento del Pronto soccorso, l'assessore regionale ha comunicato un investimento previsto per la struttura di 7,5 milioni di euro.