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Venerdì, 29 Settembre 2023
Il ricordo

Il compleanno di Daniele Lugli è un'occasione per ricordare le umanità che raccontava

L'esponente del Movimento Nonviolento è scomparso nello scorso mese di maggio

Sono trascorsi tre mesi dalla scomparsa di Daniele Lugli e Facebook segnala ai suoi contatti che venerdì sarebbe stato il suo compleanno. Una notifica destinata ad attivarsi automaticamente, quella del social network, eppure inconsapevolmente funzionale a ricordare l'attenzione dello storico esponente del Movimento Nonviolento per le ricorrenze. Non era raro, per esempio, che al sopraggiungere del Capodanno Lugli citasse Silvano Balboni alle prese con un giro di visite agli amici, il primo gennaio del 1948, per consegnare un biglietto recante la semplice scritta 'Auguri a te e alla Costituzione".

Sulla vicenda umana e politica di Silvano Balboni, peraltro, Lugli aveva compiuto una corposa ricerca. Ricerca dalla quale era scaturito un libro. Era il 2017, infatti, quando la casa editrice Csa pubblicò il suo testo dal titolo 'Silvano Balboni era un dono. Ferrara, 1922-1948: un giovane per la Nonviolenza, dall'antifascismo alla costruzione della democrazia". Pagine sulle quali ripercorrere la breve e intensa esistenza di un giovane concittadino morto a 26 anni nel 1948 a Ferrara, ma anche aspetti meno noti del decennio che parte nel 1938, toccando le leggi razziali, la Costituzione e le radici della Repubblica.

Un saggio che, per certi versi, ricalca il percorso dei romanzi di formazione se si pensa all'esperienza concreta di un giovane esule in Svizzera, internato militare dopo aver disertato, che ritorna in un'Italia impegnata nella costruzione della democrazia. Un ragazzo al quale è anche dedicata una traversa di via Bologna, ma che ha lasciato con la propria azione una traccia di sé in città. Come saldo è il rapporto che lo lega ad Aldo Capitini, futuro promotore del Movimento Nonviolento, con il quale Balboni ebbe modo di collaborare in alcune iniziative.

E su Capitini e sulle sue idee ispirate al pensiero di Gandhi, Daniele Lugli si è soffermato in numerose occasioni pubbliche. Dai dibattiti a Ferrara e fuori città, alle mostre ispirate a figure come Pietro Pinna. L'attivista, nato a Finale Ligure, cresciuto nella città estense, e chiamato alle armi sul finire del 1948. Il suo rifiuto al servizio di leva per motivi di coscienza e la condanna al carcere assunsero rilievo nazionale. Al punto da essere considerato il primo obiettore di coscienza al servizio militare. Pinna parteciperà alla prima Marcia per la pace Perugia-Assisi nel 1961, e a operare nel Movimento Nonviolento, diventandone più avanti segretario nazionale.

Esempi di coraggio come quelli menzionati non mancavano nelle conversazioni di Daniele, spesso rivolte alle generazioni più giovani. E a coloro che erano desiderosi di conoscere qualcosa di più di uomini come don Lorenzo Milani, Danilo Dolci, Alex Langer. Il sacerdote fondatore di una scuola per i ragazzi più poveri, il sociologo impegnato in scioperi della fame contro le disparità e l'assenza dello Stato, il politico sostenitore del dialogo interetnico. E di quel terreno ideale che ne accomunava esperienze e vissuti differenti. Un orizzonte comune dove far convergere posizioni diverse nel nome di quel sostantivo dalle origini antiche, 'nonviolenza', dal quale attingerà il Movimento promosso da Capitini. Capitini che in ogni confronto, Daniele Lugli non smetteva di ricordare, era solito evidenziare l'importanza di non sentirsi portatori di verità.

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