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Cinema, le vie della città si trasformano in un set a cielo aperto per ospitare le riprese del film 'Il soldato senza nome'

Nel lungometraggio interpretato da Stefano Muroni, coinvolti quindici allievi della scuola 'Florestano Vancini'

Al via nella giornata di mercoledì, nella città estense, le riprese de 'Il soldato senza nome', opera seconda di Claudio Ripalti. Un film con Stefano Muroni, attore, imprenditore creativo e presidente del progetto Ferrara la città del cinema. La pellicola conta, tra gli altri, quindici giovani allievi della scuola d'arte cinematografica 'Florestano Vancini'. In prima mattinata un mezzo militare del 1917 e gli attori - con costumi e allestimenti ispirati alla prima guerra mondiale - sono giunti in piazza Savonarola per il primo ciak.
 
Stefano Muroni, che del film è anche produttore tramite la società Controluce, con Valeria Luzi, ha rivelato che è "una grande emozione girare a Ferrara, davanti al Castello. Sono onorato, commosso, incredulo. Tra cast e troupe c’è una magia particolare". Le riprese, partite da Reggio Emilia nei giorni scorsi,  continueranno a Ferrara e nel territorio nei prossimi giorni. Per Muroni è il terzo film dopo 'La notte non fa più paura' sul sisma del 2012, e 'Oltre la bufera', dedicato alla storia di don Giovanni Minzoni, parroco antifascista ucciso nel 1923.

'Quella che raccontiamo è una storia ferrarese - ha aggiunto Muroni - legata a un periodo in cui Ferrara è stata 'capitale' della psichiatria militare. Ma quella che raccontiamo è anche una storia  attuale, visto che una delle patologie più ricorrenti allepoca - il disturbo post traumatico da stress - è stato purtroppo ampiamente riscontrato nei giovani di oggi, dopo il Covid, tra abbassamento dell'autostima, problemi di concentrazione, chiusura in se stessi. Parliamo di problemi psicologici legati all’impatto di una guerra  di un secolo fa, ma in qualche modo questi temi, compresa, ahimé, la guerra, ricorrono oggi". 

Nel progetto, sono coivolti anche quindici allievi della scuola 'Vancini', dai 19 ai 26-27 anni. Anche il Comune, con il Ministero della Cultura ed Emilia-Romagna Film Commission, partecipano e sostengono il film, insieme ad alcune realtà private. "Questo lavoro - ha evidenziato il sindaco Alan Fabbri - rappresenta il recupero di un pezzo importante della storia della nostra città e del nostro territorio ed è, anche oggi, una occasione di riflessione. Siamo ansiosi di vederlo nei festival e di ritrovare Ferrara sul grande, e sul piccolo, schermo".
 

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