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Sanità / Cento

Poco personale, da giugno addio al punto nascite: "Così è impossibile garantire la sicurezza"

L'attività sarà sospesa per tutta l'estate: le donne interessate saranno seguite da Cona

Punto nascita addio. A partire da giovedì 1 giugno, a causa di carenze di personale medico e ostetrico e “al fine esclusivo di tutelare la sicurezza delle partorienti e dei nascituri” scrive una nota ufficiale, l’attività del punto nascite di Cento sarà sospesa.

Il personale medico attualmente in servizio è di sette professionisti, mentre personale ostetrico è composto da 14 figure, ed è caratterizzato da un elevato turn-over con picchi mensili anche di 4 sostituzioni. Inoltre, il personale neoassunto è rappresentato soprattutto da neolaureate o con una minima esperienza clinico-assistenziale, in particolare per quanto attiene l’attività di sala parto.

“Risulta, dunque, obbligatorio un affiancamento con colleghe esperte, e ciò rende più difficoltoso il loro inserimento - proseguono dall’Ausl -. Con tali dotazioni non sarà dunque possibile garantire, con livelli di sicurezza minimi indispensabili, la copertura del servizio al punto nascita di Cento durante il periodo estivo, dal primo giugno al 30 settembre”.

Le signore in stato interessante attualmente seguite dall’ospedale di Cento potranno essere seguite all’ospedale di Cona con percorsi che saranno con loro condivisi. I parti effettuati a Cento da inizio anno sono stati 75. “Ovviamente - conclude l’Azienda - continueranno gli sforzi da parte della direzione per cercare personale medico ed assistenziale, con l’obiettivo di riattivare il punto nascita centese in una situazione di sicurezza per l’utenza”.

Pronta la replica di Fabio Bergamini e Alex Melloni, rispettivamente consigliere regionale Lega e capogruppo del Carroccio a Bondeno: “Avevamo avvisato che sarebbe successo a breve, ma nessuno ha voluto darci ascolto – commentano -. Quando, a fine 2021, l’attività del punto nascite era stata sospesa, si cercò in fretta e furia di tamponare l’emergenza, facendo ricorso a personale privato e altro proveniente dalle graduatorie esistenti. Adesso, il problema si ripresenta: chiediamo che si faccia il possibile per investire sul punto nascite e su di una futura Casa della maternità”.

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