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Caso Resistenza / Centro Storico / Via della Resistenza

Centro sociale, dopo l'invito ricevuto a lasciare i locali 'La Resistenza' e Ancescao ricorrono al Tar

Le due realtà spiegano che la decisione della tutela legale è legata a mancate risposte e all'assenza di soluzioni alternative

Il destino del centro sociale 'La Resistenza' passerà attraverso le vie di un tribunale. A decidere di ricorrere al Tar contro l'invito a lasciare i locali di via della Resistenza da parte dell'Amministrazione, infatti, è Ancescao. Sono due le note, giunte rispettivamente dal centro sociale 'La Resistenza' e da Ancescao, a fornire le motivazioni della scelta. 

"Come avrete letto in questi mesi - ha esordito il centro di promozione sociale - la Giunta comunale ha adottato dei provvedimenti per sfrattarci dall'immobile di via della Resistenza, luogo da sempre deputato ad attività di volontariato a carattere sociale e culturale, anche da prima dell'attuale gruppo di gestione. Questo nonostante una concessione perfettamente in vigore, che ci attribuisce un valido titolo legale per rimanere dentro ancora per diversi anni. I provvedimenti formali adottati sin da subito ci sono apparsi pretestuosi e soprattutto illegittimi. Vogliono fare dei lavori di riqualificazione? Ben vengano! Ma cosa impedisce di fare i lavori e, contemporaneamente, farci proseguire le nostre attività? Non è dato saperlo". 

Una domanda accompagnata dalla considerazione che "abbiamo persino dato la nostra disponibilità a sospendere temporaneamente, per il tempo necessario, la programmazione, pur di andare incontro alle asserite esigenze dell'Amministrazione, ma non abbiamo ricevuto risposta. Peraltro, a differenza delle altre associazioni, il Comune non ha nemmeno proposto una soluzione alternativa. Abbiamo anche partecipato attivamente alla prima Commissione consiliare credendo in un'apertura al confronto, ma abbiamo trovato un muro di gomma, issato da un'Amministrazione sorda a qualunque proposta". 

I volontari hanno aggiunto che "siamo consapevoli di aver agito in modo estremamente corretto, ma l'Amministrazione non ci ha lasciato altra scelta che ricorrere, per il tramite dell'associazione Ancescao, al Tar contro i provvedimenti adottati che riteniamo del tutto illegittimi. Riteniamo di avere ragione non solo sotto il profilo formale, ma anche morale: siamo forti di tutte le iniziative, i progetti, i legami che abbiamo intessuto in questi anni, l'enorme solidarietà ricevuta in questi giorni, anche dal vicinato, che ci impongono di non rimanere indifferenti ai soprusi e far valere, anche nella sede giudiziaria, le nostre ragioni, che sono quelle di una comunità libera, autonoma e che si ribella a ogni forma di autoritarismo".

Anche il Coordinamento provinciale di Ancescao ha espresso le proprie riflessioni attraverso un'altra nota. "A due mesi dalla delibera di Giunta del Comune di Ferrara - ha indicato il testo - e all'immediato invito a lasciare i locali di Via Resistenza, Ancescao non ha ricevuto alcuna risposta, alle domande che erano state rivolte all'assessore al Patrimonio nella riunione della prima Commissione consiliare del 16 marzo, e nemmeno in merito alla disponibilità di trovare un accordo per l'esecuzione dei lavori di manutenzione all'immobile". La constatazione successiva è che "l'impegno di tanti anni di volontariato della nostra associazione in questa città, fatto di energie, passione e anche risorse economiche, non trovano riconoscimento da parte dell'Amministrazione comunale, la quale per ragioni che non ci sono state chiaramente motivate, ci ha costretto a tutelarci legalmente. Tutti i Centri Ancescao della città e della provincia hanno ripreso le loro attività, con l'impegno di offrire servizi, aiuto e supporto ai cittadini con particolare riguardo agli anziani ma anche alle famiglie, cercando di coglierne i bisogni, di cui vogliamo tutt'oggi di farci interpreti".

Un centro sociale che, a detta di Ancescao, "rappresenta, nel contesto in cui si trova, la risposta alla domanda di cultura, attività ricreative e solidaristiche che si sono concretizzate fra i frequentatori, che per ragioni di ricambio generazionale non sono anziani, ma non ci sono preclusioni e si sta lavorando per creare momenti di incontro e iniziative di interesse per coinvolgere i vicini: famiglie, bambini e persone di ogni età. Anche in questo contesto vogliamo ricordare gli obiettivi e le priorità del Documento politico e programmatico di Ancescao per il triennio 2022-25. Approvato dall'Assemblea nazionale di ottobre 2022, sottolinea fra gli altri, l'importanza di poter instaurare a seguito del conseguimento di 'Rete associativa nazionale' rapporti con le Amministrazioni locali ance tramite l'Anci e la Conferenza delle Regioni, in un'ottica di collaborazione per il raggiungimento di obiettivi di aggregazione e socializzazione".

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