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Domenica, 3 Dicembre 2023
Politica / Portomaggiore

Centri di assistenza e urgenza, Scaramagli: "Rischiano di essere contenitori vuoti"

La vicecoordinatrice provinciale di Fratelli d'Italia ha espresso i suoi dubbi sul tema

Il capogruppo consiliare della lista 'Uniti per Portomaggiore' Roberto Badolato, facendosi portatore delle domande, delle perplessità e delle preoccupazioni dei cittadini, presenterà un'interrogazione relativa alla prossima apertura a Portomaggiore del Centro di assistenza e urgenza. A renderlo noto è Chiara Scaramagli, vicecoordinatrice provinciale di Fratelli d'Italia, che ha sottolineato come "molti dubbi, infatti, derivano dalla mancanza di personale sanitario, dalla mancanza di macchinari per effettuare raggi X ed ecografie e dall'orario ridotto di apertura, che rischiano di vanificare la finalità della Riforma sanitaria della Regione Emilia-Romagna di eliminare le lunghe attese nei Pronto soccorso degli ospedali".
 
Sul tema dei Centri di assistenza e urgenza, ha da sempre espresso la propria perplessità proprio Chiara Scaramagli, che ha aggiunto che "la riforma sanitaria della Regione Emilia-Romagna ha istituito i Cau, ambulatori con apertura H24 dedicati ai codici minori, la cui finalità principale 'dovrebbe' essere quella di evitare lunghe ore in attesa nei Pronto soccorso degli ospedali. Ma il condizionale 'dovrebbe' non è usato a caso. A Portomaggiore non si sa come verranno selezionati gli infermieri che dovranno spostarsi nel nuovo ambulatorio e quanti saranno. Un orario H12 non sarà sufficiente a fornire un servizio adeguato, perché molte persone possono avere bisogno di assistenza anche in orari serali o notturni. Inoltre non verranno effettuati raggi X ed ecografie e le visite oculistiche verranno effettuate senza attrezzature (e ciò in spregio alla Riforma), perchè mancano i macchinari. Di conseguenza si rischia, purtroppo, che i cittadini, anziché rivolgersi per tali esami ai Cau di Ferrara, Copparo o Comacchio, vadano direttamente nei Pronto soccorso di Cona o Argenta, vanificando la finalità della Riforma".

 
Chiara Scaramagli ha concluso che "vorrei sbagliarmi, ma temo che i Cau saranno dei semplici contenitori vuoti che non risolveranno i problemi della Sanità emiliano–romagnola. Il bilancio del 2022 della Regione era già in deficit e ora, in seguito allo stanziamento di 85 milioni del 2023, il debito rimane ancora troppo alto (488 milioni di euro). Se la Sanità fa acqua da tutte le parti, come sono stati spesi questi soldi? Credo che la soluzione a questi problemi si troverà cambiando Giunta alle prossime elezioni regionali nel 2024".

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