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Centrale biometano, il Pd propone lo spostamento in un'area del Petrolchimico a Ferrara Nord

La Segreteria comunale del partito contesta il mancato ascolto del comitato degli abitanti

Continua a suscitare polemiche la vicenda della centrale di produzione di biometano di Villanova. Giorgio Scalabrino Sasso, referente Ambiente della Segreteria Unione Comunale Pd ha sottolineato che "ne pagano il prezzo tutte le categorie e tutte le articolazioni municipali ad iniziare da quei cittadini che hanno atteso per molto tempo un pronunciamento della Giunta su un tema enorme come quello della realizzazione di questa centrale. Dopo aver fatto credere che la Giunta avrebbe impedito la sua realizzazione, ben consapevoli che non sarebbe stato possibile vista la norma di legge che precede per questi impianti la classificazione di impianti strategici, ora balbettano sulla possibilità che alla fine la ditta Ape1 si 'accontenterà' di realizzare un impianto ridotto del 50%".

L'esponente politico aggiunge che "sono sei i progetti condivisi dalle Istituzioni locali e dalle principali aziende presenti al Petrolchimico finalizzati al rilancio della capacità dello stesso di essere capofila di un nuovo modello di transizione e di efficientamento dei cicli produttivi. Tra questi progetti in particolare vi è il capitolo riguardante la produzione di energie rinnovabili che, alla luce della realizzazione della centrale prevista a Villanova, potrebbe trovare una sua risposta con lo spostamento della stessa da Villanova in una delle aree interne al Petrolchimico molto più prossima alla infrastruttura viaria come il casello di Ferrara Nord già naturalmente predisposta ad accogliere il traffico pesante, costituito dai camion di carico e scarico. Crediamo come Partito Democratico di Ferrara che valga la pena soffermarsi e valutare questa opportunità, che potrebbe anche essere l'occasione per realizzare quel ciclo virtuoso costituito dalla catena della generazione di energia e del suo utilizzo a km zero: immaginare di dare vita anche a collaborazione tra la ditta produttrice di biomentano e le aziende vicine potrebbe mettere in moto economie di scala ed aumentare la competitività di molti processi produttivi".

Il Segretario comunale Pd Alessandro Talmelli, inoltre, evidenzia che "non sono state ascoltate le voci degli abitanti di quelle aree nemmeno quando questi riuniti in un Comitato, e hanno ricordato che il Comune avrebbe dovuto e potuto intervenire per individuare una sede più appropriata. A tal proposito, come Segreteria comunale del Pd, chiediamo che venga istituito formalmente un comitato consultivo misto alla presenza di rappresentanti della cittadinanza, dell'azienda, del Comune, delle aziende già insediate in quell'area e di tutti gli interessati a questo progetto. Il tema del ricorso alle fonti di energia rinnovabile come alternativa all'uso delle fonti fossili obbliga tutti a ragionare sulle opportunità che si possono mettere in campo per dare risposte a questa necessità a cominciare dallo sfruttamento di tecnologie che facciano del riuso e del riciclo la loro base di partenza".

"Non a caso la Regione Emilia-Romagna, tramite la condivisione con gli enti locali e soprattutto con le comunità locali, ha dato la disponibilità ad ospitare uno dei due rigassificatori, il secondo a Piombino, che hanno il compito di contribuire alla domanda di energia a costi contenuti per affrontare la crisi energetica conseguente allo scoppio della guerra in Ucraina - conclude -. Nella nostra città, grazie alla richiesta di questa società privata, avevamo l'occasione di fare una discussione a 360 gradi sul fabbisogno energetico con particolare riguardo alle fonti rinnovabili, invece questa amministrazione di destra ha dimostrato ancora una volta di non saper affrontare tematiche importanti di sviluppo per Ferrara".

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