Centenario di Giovanni Testori, in biblioteca Ariostea una mostra con libri, manoscritti e foto di scena
L'esposizione, in programma fino al mese di giugno, propone uno spaccato di vita dell'autore anche attraverso sue lettere
Dai libri alle lettere autografe, dai manoscritti alle foto di scena e ai programmi di sala. Ferrara celebra Giovanni Testori nei cent'anni dalla nascita, destinati a ricorrere venerdì. Lo fa con una mostra, in corso, alla biblioteca Ariostea, che propone uno spaccato della vita dell'autore, nei suoi rapporti con Giorgio Bassani e Pier Paolo Pasolini, nel segno del comune maestro Roberto Longhi, omaggiato anche a palazzo Diamanti nella mostra 'Rinascimento a Ferrara'. L'esposizione, aperta fino al 24 giugno e nata da un'idea di Vittorio Sgarbi, è curata da Francesca Bini e Alessandro Gnocchi.
Negli spazi allestiti della sala Ariosto, sono esposte opere provenienti da Milano, Firenze, Genova, da collezioni private, dalla stessa Ferrara e dalla Regione Lombardia. Nel dettaglio, una bacheca è interamente dedicata a Testori e Longhi, con tre lettere indirizzate al maestro: una è del 12 novembre 1951, in cui Testori manifesta la volontà di approfondire con Longhi la conoscenza di alcuni quadri di San Carlo esposti a Milano, una del 19 agosto del 1954, proveniente da Firenze, in cui Testori annuncia di voler sviluppare, in ambito pittorico, "con più particolari i rapporti del Ceruti col Ghislandi, del Ghislandi col Ceruti e di tutti e due coi veneti". Accetta e ringrazia, inoltre, per l'invito a fare parte della rosa dei redattori coinvolti da Longhi e promette di "sgobbare".
L'8 aprile 1957, invece, lo scrittore lombardo si augura di andare a trovare presto l'amico e maestro a Firenze e annuncia che gli porterà un "bel numero di fotografie, tra cui una terna di Mattia Preti inediti, cui fa da quarto una copia della perduta 'Incredulità' del Caravaggio". Emergono continui aggiornamenti su un fitto lavoro letterario, artistico, critico e storico. Nella missiva, concessa dalla Fondazione di studi di Storia dell'arte Roberto Longhi di Firenze, Testori annuncia inoltre un prossimo racconto della storia di una "famiglia che dalla condizione operaia tenta, in tutti i modi di passare a quella... padronale: e sarà naturalmente anche questa una storia disperata".
Alla biblioteca Ariostea sono inoltre disponibili al pubblico un manoscritto della Suite per Francis Bacon del 1965, dell'archivio Giovanni Testori, di proprietà della Regione Lombardia, in deposito nella Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, la foto della scenografia dell'Arialda di Testori, messa in scena da Luchino Visconti nel 1960, e il relativo programma di sala con testo di Bassani, entrambi provenienti da Genova, dal Museo Biblioteca dell'Attore, dal fondo Pasquale de Antonis e dal fondo Lucilla Morlacchi, l'edizione Einaudi del 1954 de 'Il dio di Roserio', l'edizione 27 della rivista 'Paragone', con un contributo di Testori "su Francesco del Cairo". Nella teca verticale a fondo sala, sono esposte due opere della Fondazione Giorgio Bassani di Ferrara: un 'Gaudenzio alle porte di Varallo' (Milano, 1960) e 'Il ponte della Ghisolfa' (Milano, Feltrinelli, 1958), entrambi con dedica autografa di Testori a Bassani.