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Il Museo del Risorgimento tornerà a nuova luce: il progetto completo, dal cantiere al percorso espositivo

Presentato alla città l'iter dei lavori, strutturali e di cura al patrimonio, che permetterà la riapertura

“Un museo chiuso, ma non per questo dimenticato”. Torna a nuova luce il Museo del Risorgimento e della Resistenza, grazie al restauro del suo patrimonio di documenti e oggetti; un ‘cantiere aperto’ da svolgersi prima della riapertura nella nuova sede, alla Casa della Patria, detto anche palazzo Pico Cavalieri. La fine dei lavori è in programma per la metà del 2025, con conseguente allestimento dei nuovi spazi espositivi.

“Tutto il materiale è stato censito per la prima volta – spiega Marco Gulinelli, assessore alla Cultura, ricordando anche Angelo Andreotti -, nella sua totale completezza, in un lavoro di tre anni e mezzo. Poi il museo troverà spazio nella Casa della Patria”. Così poi il museo stesso potrà raccontarsi in modo nuovo, conservando una parte importante del patrimonio del territorio.

Casa della Patria Pico Cavalieri

Il progetto strutturale e il progetto impiantistico vede un investimento di 1.838.000 euro, finanziati sia dalla Regione Emilia-Romagna (1.077.000 euro) sia dall’amministrazione attraverso fondi assicurativi (761mila euro). Il piano ammezzato ospiterà le associazioni ex combattentistiche, mentre il museo sarà al piano nobile: entrambi i livelli saranno accessibili sia con un ascensore (che verrà realizzato, entrando da Corso Giovecca, nell’area sinistra dello stabile) sia con un montapersone (nell’area a destra).

Del locale che era dell’associazione paracadutisti, in accordo con la Sovrintendenza, verrà ripristinato il portico: l’edificio si presenterà, dunque, come appariva negli anni ‘40. Al piano nobile le sale rimarranno intatte e saranno tutte comunicanti per garantire il percorso museale. Ci sarà, poi, spazio anche per gli uffici e per un blocco bagni al piano rialzato.

Infine, verrà mantenuta l’identità della palazzina, con i pavimenti degli anni ‘30 (dove non sarà possibile verranno sostituiti con una pavimentazione neutra) e i soffitti con dipinti realizzati dalla scuola del Migliari. Saranno recuperate le porte e le finestre, e ci sarà una sala conferenze e riunioni utilizzabile in sinergia tra museo e associazioni.

Il primo piano del Museo del Risorgimento e Resistenza

Ipotesi di allestimento

Secondo quanto si apprende, in relazione al percorso, vi sarà una prima parte dedicata al periodo del Risorgimento, poi un’area dedicata a Pico Cavalieri e un’area legata ai periodi della grande guerra, del fascismo, della seconda guerra mondiale e della resistenza. Infine uno spazio sarà riservato per l’archivio e per la biblioteca, aperta per la consultazione.

Gli oggetti

Sono stati circa 10mila i pezzi inventariati, tra labari, bandiere, capi di abbigliamento storico restaurati e una prima parte di documenti recuperati, insieme a molti altri cimeli storici. Tutti sono stati messi in sicurezza dopo essere stati spolverati, documentati fotograficamente, imballati e trasferiti sempre in sinergia con le soprintendenze delle belle arti e archivistiche.

Tra le altre cose, si è proceduto alla disinfestazione e disinfezione di riviste, libri e documenti di epoche diverse e alla manutenzione e restauro di alcuni materiali tessili in condizioni di estrema fragilità, tra cui la bandiera di Pico Cavalieri per la guerra italo-turca, e di capi di abbigliamento storico, tra cui la camicia garibaldina e la giacca del partigiano Edgardo Fogli trafitta dai fori di proiettile.

Il restauro della bandiera di Pico Cavalieri per la guerra italo-turca

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