“Vogliamo vederci chiaro sull’intera vicenda”. Il fatto in questione è l’arresto della dottoressa del carcere; episodio su cui il consigliere regionale della Lega, Fabio Bergamini, ha intenzione di depositare un’interrogazione (firmata anche dal collega Michele Facci, nel merito dell’assistenza sanitaria alla Dozza di Bologna) in Assemblea legislativa.

“Quanto accaduto al carcere dell’Arginone è un fatto gravissimo, sicuramente da chiarire – tuona Bergamini –. Se venisse confermato il tentativo di introdurre un telefonino e della droga all’interno della struttura, oltre all’ipotesi di aver comprovato l’incompatibilità di un detenuto al regime carcerario, saremmo di fronte a situazioni di una gravità inaudita”. Inoltre, stando a quanto scoperto nelle ultime ore, un ergastolano avrebbe addirittura pensato di evadere, proprio grazie ad un eventuale ricovero in un'ospedale.

Secondo quanto confermato dalla stessa Ausl, l’Azienda sanitaria locale aveva stipulato con la dottoressa (Carmen Salvatore, 54 anni) un incarico libero professionale, immediatamente interrotto dopo l’emergere dei primi fatti giudiziari. Allo stesso modo, l’Ausl si è dichiarata ora a completa disposizione degli inquirenti per le indagini del caso.

“Ci hanno spesso segnalato le carenze dell’infermeria – incalza ancora il consigliere del Carroccio, sempre in riferimento all’Arginone -, che oltre alla cronica carenza di personale non sarebbe dotata di spazi idonei per gestire i detenuti affetti da problemi psichiatrici, che sono invece seguiti dagli agenti con sorveglianza ‘a vista’. E’ inaccettabile che accadano cose simili”.