Giacomo e il suo Beestro: “Siamo qui anche se in Romagna si muore. Parco allagato? Non scherziamo”

Nella grande bagarre mediatica intorno al concerto di Bruce Springsteen, c’è una piccola storia che rappresenta le due facce di una stessa regione, quella Romagna colpita da una disastrosa alluvione che ha visto anche la perdita di nove vite, e la quasi disinteressata Ferrara invasa dai fan del Boss per una tappa del tour fortemente voluta dall’amministrazione comunale.

È la storia di Giacomo, che arriva dalla zona di Bellaria e con il suo team è presente al Parco Urbano con lo street food chiamato Beestro, un piccolo chiosco mobile che vende patatine, panini farciti e birra alla spina. situato a metà fra l’area comfort e l’entrata principale lungo via Canapa.

“Siamo arrivati mercoledì per montare lo stand, ma il nostro cuore è con i nostri amici e le nostre famiglie, con la nostra gente. Finché ad essere distrutte sono le cose come barche o case, è un grande dolore, ma tutto si può ricostruire. Quando invece a morire sono le persone, allora è un punto di non ritorno. Dovevamo essere anche al Gran Premio di Imola, ma lì hanno annullato”.

Ad amareggiare Giacomo sono state anche due situazioni legate all’ingresso del pubblico al Parco. L’apertura così posticipata che ha tolto quasi 5 ore di possibili ingressi e fatto passare le persone davanti a Bestrot senza quasi notarlo, ma soprattutto un piccolo incidente diplomatico con lo staff.

“Quando hanno aperto poco prima delle 13 - incalza -, mentre il pubblico accedeva all’area lungo il viale di ghiaia ci è stato ripetuto più volte e in malo modo di spostare il bidone che usiamo come cassa. L’abbiamo spostato ma ho risposto che pretendevo almeno educazione nel dire le cose. Allora mi sono sentito dire che è due settimane che loro lottano contro l’acqua. Quella è stata una pugnalata. Capiamo tutto, ma va rispettato il nostro dolore".