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Martedì, 3 Ottobre 2023
L'intervista

Balamòs, cinema e carcere: Matteo Garrone protagonista dell'ultimo appuntamento targato 'Passi sospesi'

Michalis Traitsis, fondatore dell'associazione ferrarese, ha raccontato l'incontro con il regista premiato a Venezia

La finzione narrativa dell'arte come strumento di riflessione, e non solo di intrattenimento, per esplorare le angolature della realtà. Nei progetti promossi da Balamòs, associazione ferrarese fondata dal regista e pedagogo teatrale Michalis Traitsis, il racconto delle situazioni di marginalità è spesso un punto di partenza e di approdo. Una circolarità utile soprattutto a chi è alle prese con un percorso di risocializzazione. A questo proposito, durante la Biennale del cinema di Venezia, l'iniziativa 'Passi sospesi' targata Balamòs da anni consente occasioni d'incontro fra due mondi apparentemente lontani. Da una parte i registi e gli attori delle pellicole in mostra, dall'altra la popolazione dei carcerati. Ultimo, in ordine cronologico, a varcare le porte della Casa di reclusione femminile di Giudecca per incontrare le detenute è stato Matteo Garrone. Il regista che ha partecipato alla rassegna nella città lagunare con il film 'Io capitano', conquistando peraltro il Leone d'argento. A raccontare dell'incontro in Giudecca e dei prossimi progetti dell'associazione ferrarese Balamòs è il suo fondatore Michalis Traitsis.

L'incontro con Matteo Garrone

Quale è il bilancio dell'iniziativa che ha coinvolto Matteo Garrone?
"E' andata molto bene. Oltre a essere un bravo regista, Garrone è una persona profondamente umile e generosa. Infatti, un conto è il talento e l'impegno nel proprio lavoro cinematografico, mentre tutt'altra questione è relativa a come è il tuo approccio in contesti marginali. E lì è venuta fuori tutta la sua sensibilità".  

Come si è articolato l'incontro con le donne detenute?
"Ogni anno, prima di arrivare all'appuntamento con l'ospite, ci dedichiamo alla visione di alcuni suoi film in modo da conoscere i contenuti del suo lavoro. In questa occasione, abbiamo visto 'Reality', 'Il racconto dei racconti' e 'Dogman'. Così abbiamo discusso con lui delle tematiche trattate in quei film. Peraltro, Garrone ha portato con sé alcuni video inediti tratti da backstage, da fare vedere alle detenute. E nel giorno successivo, un detenuto nella Casa circondariale Santa Maria Maggiore, in permesso, ha assistito insieme a me alla presentazione di 'Io capitano' alla rassegna". 

Quali domande più frequenti sono state poste al regista invitato?
"Le principali curiosità vertevano su come può arrivare a fare cinema chi proviene da contesti sociali di emarginazione. E lui si è soffermato, per gran parte della sua riflessione, sul concetto di artista. E sul fatto che non tutti coloro che rientrano in questa definizione provengano dall'accademia. Un ragionamento che ha toccato le storie dietro a film come 'Reality' o 'Dogman', e che ha particolarmente coinvolto chi stava ad ascoltare. Ho imparato molto anche io".    

'Passi sospesi' è un progetto consolidato. C'è stato un ospite che ha destato maggiori curiosità?
"In generale, sono grato a tutti coloro che negli anni hanno partecipato a questi momenti di confronto, riuscendo a trovare del tempo per noi durante il Festival del cinema. In particolare, mi vengono in mente due registi internazionali come Emir Kusturica e David Cronenberg. Fra i nomi italiani, ci è stata offerta un'altra bella esperienza da Antonio Albanese. Venne la prima volta insieme a Gianni Amelio, rimase colpito e tornò anche per svolgere un laboratorio. Il grande pubblico lo conosce per i suoi ruoli comici, eppure proviene dal teatro di ricerca. Peraltro, il film 'Grazie ragazzi' in cui recita quest'anno riguarda il tema dei laboratori teatrali in carcere".

Quali sono i prossimi appuntamenti dell'associazione Balamòs? 
"A Venezia 'Passi sospesi' è ormai un progetto fisso e legato alla rassegna cinematografica in città. Per quanto riguarda Ferrara, la prossima edizione del laboratorio del Centro teatro universitario, che io conduco dal 2005, raggiungerà il traguardo dei trent'anni. La sera del 29 settembre, in occasione della Notte dei ricercatori, sul cortile di palazzo Bevilacqua Costabili porteremo in scena lo spettacolo 'Ciclope', adattamento libero dall'omonimo dramma satiresco di Euripide. Inoltre, proseguono i progetti 'Sguardi diversi', rivolto ai piccoli studenti delle classi medie della scuola 'Tasso', e 'Il teatro e il benessere', dedicato a persone con malattie neurodegenerative e caregiver familiari. Infine, sono in cantiere due progetti Erasmus legati al teatro nelle carceri e in contesti sociali problematici".
 

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