Il pane come eccellenza locale e prodotto di benessere, ma la crisi morde: "I costi per produrlo sono eccessivi"

Alimentazione, ma anche e soprattutto pane. Domenica si celebra una doppia giornata mondiale che, a Ferrara, assume ovviamente un significato particolare. Già, perché la nostra provincia è la patria della 'ciupeta', un nutrimento che non può mancare sulla tavola di ogni ferrarese. Ma il momento è delicato. L'aumento dei costi dell'energia sta mettendo in ginocchio anche questo settore.

“Siamo stretti tra i costi proibitivi dell'energia (anche +300 % per gas e luce) e delle materie prime (farine, burro con incrementi del 30 e 40%) - specifica Sergio Perdonati, presidente provinciale Panificatori Ascom (che racchiude, nella provincia, una settantina di imprese) –. Per questa ragione riteniamo fondamentale promuovere con sempre maggiore determinazione e convinzione il pane come eccellenza e la filiera di professionalità, passione e competenza che sono alla base dei nostri prodotti da forno”.

Dietro la questione economica, però, c'è di più. C'è, infatti, anche e soprattutto un'attenzione al benessere e alla salute: “La dieta mediterranea e i menù della ristorazione scolastica, ospedaliera e socio assistenziale propongono il pane sia a pranzo che a cena – chiosa Cristina Saletti, direttore del Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione di Ausl –. Gli stessi panificatori stanno diventando sempre più sensibili a produrre pane a basso contenuto di sale o adatto anche a soggetti con particolari condizioni quali ipertensione, ipercolesterolemia, obesità e diabete, contribuendo a costruire e a promuovere la salute dei loro clienti”.