Addio a Carlo Mazzone, nel 1959 venne tesserato alla Spal
Anche una parentesi biancazzurra, senza presenze, per l'allenatore ai tempi in cui giocava
Dall'intuizione tattica di arretrare il ruolo di Andrea Pirlo, destinato a diventare campione del mondo, alla fiducia a schierare un giovane Francesco Totti fra i titolari della Roma dopo il suo esordio ad opera di Vujadin Boškov. Dalla scelta di rendere Roberto Baggio, negli anni finali della sua carriera, l'asse portante del progetto Brescia, al contributo formativo nei confronti di Pep Guardiola, sempre fra le Rondinelle, oggi fra gli allenatori più apprezzati al mondo. Il mondo del calcio è in lutto per la scomparsa a 86 anni, sabato, di Carlo Mazzone.
Fra le numerose società sportive che hanno ricordato l'allenatore romano, c'è stata anche la Spal. Mazzone, peraltro, ai tempi in cui giocava come calciatore ebbe una fugace parentesi biancazzurra. Nel 1959 venne tesserato nel club spallino senza totalizzare però alcuna presenza. Era la Spal del presidente Paolo Mazza, di ventenni di belle speranze come Gianfranco Bozzao, del catenaccio come priorità difensiva per salvaguardare la porta e il risultato. Un'era della quale restano a testimonianza i ricordi.
"Tutta la Spal si unisce al dolore della famiglia e del mondo del calcio per la scomparsa di Carlo Mazzone, uomo e allenatore che ha fatto la storia del calcio italiano", il messaggio comparso sulla bacheca Facebook della società biancazzurra. Una pioggia di post sui social network di tante squadre ed ex calciatori ha infatti caratterizzato la giornata di sabato per ricordare l'iconico personaggio sportivo. Personaggio che da calciatore militò a Latina, Roma, Siena e Ascoli. E, nella carriera da allenatore, sedette sulle panchine di Ascoli, Fiorentina, Catanzaro, Bologna, Lecce, Pescara, Cagliari, Roma, Napoli, Perugia, Brescia e Livorno.