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Economia / Cento

Grandi eventi come traino turistico, l'esempio vincente del Carnevale di Cento: "Si crei un osservatorio"

Nel convegno di Ascom è stata formulata l'ipotesi di un'analisi circa l'impatto economico sul territorio

Un Osservatorio economico che possa fornire elementi aggiornati sul valore economico dei grandi eventi: è lo spunto operativo che è uscito dal convegno di martedì – promosso da Ascom – che ha avuto come tema l'impatto dei grandi appuntamenti sul territorio, come ad esempio il Carnevale di Cento. Un vero e proprio ‘giacimento’ turistico, tale show, sul quale puntare per allungare le permanenze sul territorio.

Il momento di confronto ha messo, dunque, il punto su un progetto che vedrà coinvolta l’Università di Ferrara in un lavoro di analisi prima e poi di valutazione condivisa delle indicazioni e delle azioni tra associazioni, istituzioni ed imprenditori.  

Nel suo saluto il sindaco di Cento, Edoardo Accorsi, ha sottolineato di credere “nella manifestazione carnevalesca e a tutto l’impatto positivo che questa genera per la città. Riteniamo che siano da valorizzare tutti i diversi aspetti che rendono speciale questa manifestazione: in primis quello della tradizione culturale e del folklore, ma anche quello legato all'arte e alla maestria della cartapesta, e non da ultimo, quello dell’attrattività e promozione del territorio”.

La platea

“Dopo Comacchio e Cento arriveremo a Ferrara – ha incalzato Marco Amelio, presidente provinciale Ascom -. Luoghi diversi ma accomunati in un'unica strategia: programmare in condivisione sul territorio iniziative che vengano messe in rete. Nella nostra strategia siamo persuasi che proprio i grandi eventi - culturali, musicali, sportivi -, e nel caso specifico il Carnevale di Cento, possano essere il potente volano, per dare respiro ad un'economia che ha necessità di ripartire”.

Nella serata di opinioni, ha poi preso la parola anche il patron del Carnevale, Ivano Manservisi, che si è lasciato andare ad un ricordo: “Nel passato era un evento legato ad una realtà meramente locale con caratteristiche agricole e manifatturiere. Dal 1990 con il nostro intervento è diventato quello di trasformarlo nel ‘Cento Carnevale d'Europa’ e grazie ad investimenti miliardari, ospiti internazionali ed alla presenza massiccia e sistematica dei network nazionali ha fatto un balzo in avanti trasformandolo in un grande evento turistico”.

Marco Amelio, presidente provinciale Ascom

“Dagli studi di prestigiose società – ha proseguito – questo format è ancora assolutamente vincente a distanza di oltre 30 anni. La kermesse è un potente catalizzatore ed un moltiplicatore senza pari, fino a quindici volte, dell'investimento pubblico iniziale. Tant'è che oggi l'indotto consolidato è intorno ai 5,5 milioni di euro riversati sul territorio”.

Sotto il punto dell’analisi analitica dell’impatto, è quindi intervenuto Enrico Bracci, docente di Economia ad Unife: “Vi è la necessità di una comprensione analitica di ogni evento per decidere le future strategie d'azione così come i fabbisogni degli stessi appuntamenti specie quando questi vedono la collaborazione tra pubblico e privato. In secondo luogo, allo scopo di realizzare un futuro Osservatorio, sarà fondamentale la collaborazione strategica già siglata tra Unife, Ascom ed aperta a soggetti pubblici.

Nelle conclusioni dell'assessore regionale al Bilancio, Paolo Calvano, si è raccolto così il senso dell'impegno delle istituzioni: “Stiamo investendo molto sui grandi eventi in una logica di attrattività turistica e del posizionamento nazionale ed internazionale del nostro territorio. Da un lato abbiamo quelli di carattere sportivo (La Formula 1 a Imola, il Tour de France, il Giro d’Italia e la Coppa Davis), mentre dall’altro abbiamo finanziato in modo stabile i grandi appuntamenti di natura culturale e storica, come ad esempio proprio i carnevali, a partire da quello di Cento”.

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