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Martedì, 16 Aprile 2024
L'iniziativa

La Scuola di cinema Vancini alla Mostra di Venezia con un nuovo progetto didattico

L'iniziativa verrà presentata mercoledì 7 settembre alle 15 alla Mostra in collaborazione con le 'Giornate degli autori', ente ideatore del progetto, nella sala Laguna

La Scuola d'arte cinematografica Florestano Vancini sbarca a Venezia per presentare il nuovo progetto didattico legato a "100+1. Cento film e un paese, l'Italia". La lista, stilata nel 2008 dal giornalista Fabio Ferzetti, raccoglie cento e uno pellicole realizzate tra il 1942 e il 1978.

L'iniziativa verrà presentata mercoledì 7 settembre alle 15 alla Mostra del cinema di Venezia in collaborazione con le 'Giornate degli autori', ente ideatore del progetto, nella sala Laguna. Saranno presenti all'incontro, oltre a Stefano Muroni e Alessio Di Clemente (rispettivamente fondatore e direttore artistico della Vancini), Giorgio Gosetti (delegato generale delle 'Giornate degli autori'), il già citato Fabio Ferzetti (giornalista, ideatore del progetto e curatore della lista) Alberto Crespi (critico cinematografico) e lo scrittore 'Premio Strega', Sandro Veronesi. In rappresentanza dell'amministrazione cittadina ci sarà Marco Gulinelli, assessore alla Cultura.

“Si tratta di un passo avanti importante per la nostra scuola, la prima di cinema in Italia ad inserire nel programma didattico lo studio di questi film – precisa Stefano Muroni –. La nostra scuola porta il nome di un grande regista italiano e ci sembrava non solo doveroso, ma anche giusto e necessario, far conoscere ai nostri allievi pellicole amate in tutto il mondo”.

“A quindici anni dal suo varo ufficiale – incalza Giorgio Gosetti –, il progetto “100+1. Cento film e un paese, l'Italia”, riceve un'importante conferma ed entra in una nuova fase. Al tempo stesso è chiaro ormai che bisogna andare oltre quella prima lista di titoli. Per avvicinare le nuove generazioni al nostro passato, cinematografico e non, bisogna allargare il campo d'azione, sfruttare al meglio tutti i nuovi strumenti di visione e comunicazione, invitare i giovani non a visitare un museo ma ad entrare dentro un mondo vivo e contraddittorio con cui interagire in prima persona”.

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